Oltre al lavoro di consulenza per aziende, la Angelo Melone International detiene un dipartimento export indirizzato principalmente verso Paesi quali: Senegal, Repubblica Democratica Del Congo, Ghana Togo e Nigeria dove esporta principalmente prodotti agroalimentari.
Per farsi un’idea di quanto questi Paesi rappresentino sempre più un’interessante opportunità per le nostre PMI, basti pensare che nel 2020 le esportazioni di prodotti Made in Italy verso il Senegal hanno raggiunto un valore complessivo di 254 milioni di Euro, in aumento del +15,7%, in Costa d’Avorio invece l’export nostrano ha superato i 193 milioni di Euro, in ascesa del +15,1% e infine in Ghana l’export Made in Italy è cresciuto del +4,6%, raggiungendo un valore complessivo di importazioni dal nostro Paese per 243 milioni di Euro.
I settori in crescita esponenziale che necessitano di importare beni dall’Italia
A livello settoriale, la meccanica strumentale si conferma uno dei comparti di punta per l’export italiano di beni in Africa Subsahariana così come l’agroalimentare, le componenti edili ed il settore farmaceutico.
Gli scambi commerciali tra l’Italia e i Paesi del Nord Africa, costituiscono un mercato da oltre 70 miliardi di euro, con una stima di ulteriore crescita per il 2021.
Le opportunità di export nei paesi dell’Africa Subsahariana
L’Africa subsahariana è un’area di circa un miliardo di abitanti, grande più di tre volte l’Europa e composta da 49 Stati sovrani, tutti diversi tra loro e ognuno con le proprie dinamiche politiche ed economiche e differenze sociali e culturali.
Secondo i dati della Banca Mondiale, nella Top 10 dei paesi in via di sviluppo rientrano cinque Paesi africani, tra cui Senegal, Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio.
L’impatto dell’export per l’Italia
L’Italia è l’ottavo player a livello mondiale per esportazione, Secondo le previsioni ICE-Prometeia l’export italiano nel 2021-2022 registrerà un +7,4% e un +5,2%.
Dimensione aziendale
oltre il 50% dell’export italiano in valore deriva dalle PMI, una quota molto superiore a quella di Francia e Germania dove si attesta intorno al 20%
Crescita dell’export tramite e-commerce
Tra i mega-trend che, per effetto della pandemia, hanno vissuto una forte accelerazione spicca l’e-commerce: secondo le stime più recenti dell’UNCTAD, il valore dell’e-commerce a livello globale ha raggiunto 25,6 trilioni di dollari ne risulta in crescita del +8%
Patto per l’Export
Rappresenta una importante novità per supportare il sistema di internazionalizzazione dell’Italia, innovativo nei contenuti e senza precedenti nella dimensione degli stanziamenti.
L’export come volano della ripresa
Nella fase di ripresa dell’export nel post-Covid 19, quindi nel biennio 2021-22, le maggiori opportunità di crescita si prevedono in alcuni Paesi dell’est Europa, in Cina e Hong Kong, in Africa Subsaharia, Arabia Saudita, in Russia e in Turchia.
Dimensione aziendale
oltre il 50% dell’export italiano in valore deriva dalle PMI, una quota molto superiore a quella di Francia e Germania dove si attesta intorno al 20%.
I maggiori player Italiani
In termini di export per settori, si stimano tassi di crescita tra il +12% e il +14% nei seguenti comparti: macchinari, moda, metalli, mezzi di trasporto, alimentare e farmaceutica.